Disinformazione e polarizzazione nell'era digitale
L'impatto della disinformazione online
La disinformazione online rappresenta uno dei principali rischi connessi all'uso dei social media. Secondo recenti statistiche, il 39,5% degli adolescenti italiani si informa tramite queste piattaforme, esponendosi a notizie inaccurate e narrazioni enfatizzate. La velocità e la pervasività della diffusione delle fake news possono influire significativamente sull'opinione pubblica, trasformando percezioni soggettive in realtà distorte.
Il puzzle della disinformazione
Perché vengono pubblicate notizie false? Gli individui raccontano di essere mossi da varie motivazioni, per semplicità esplicativa possono essere categorizzate in base all'intenzionalità: la disinformazione implica un'attività deliberata con lo scopo di manipolare, mentre la misinformazione è la diffusione non intenzionale di informazioni errate. Credere a notizie false è particolarmente rischioso quando riguarda temi politici o la medicina, poiché può influire direttamente sulla salute delle persone ed esortare comportamenti pericolosi.
Storicamente anche i media tradizionali, come il giornale e la televisione, sono stati veicoli di disinformazione e misinformazione: basti pensare alla campagna promozionale della Listerine che ha pubblicizzato il collutorio come antisettico e antidolorifico, senza avere una base scientifica. I nuovi media, a differenza dei tradizionali, sono più capillari e decentralizzati: se da un lato aumenta la mole di notizie inaccurate e la facilità di diffusione di esse, dall'altro si amplifica l'offerta di contenuti validi e di strumenti per verificare le informazioni.
Sovraccarico informativo: un nuovo nemico
Siamo continuamente bombardati da un volume eccedente di dati: il sovraccarico informativo ci arreca confusione e disorientamento, rendendo difficile distinguere fatti attendibili da narrazioni false. L'eccesso di informazioni impatta negativamente sull'attenzione, sulla comprensione e aumenta il rischio di assuefazione al rumore mediatico anziché al contenuto di valore.
Il ruolo dell'intelligenza artificiale nella disinformazione
Con l'avanzare della tecnologia, l'intelligenza artificiale (AI) gioca un ruolo ambivalente nella disinformazione. Da un lato, può facilitare la creazione e diffusione di contenuti falsi mediante deepfake o bot automatizzati. Dall’altro, se utilizzata eticamente, l'AI offre strumenti potenti per filtrare le notizie false e proteggere gli utenti digitali.
Effetto delle filter bubbles sulle opinioni
Le filter bubbles, o camere d'eco, sono un sottoprodotto dell'algoritmo dominante nei social media. L'algoritmo propone contenuti basati sulle nostre precedenti interazioni e visualizzazioni, creando delle "bolle" che ci isolano dalle opinioni contrastanti. Questo meccanismo contribuisce alla polarizzazione delle opinioni, facendo diventare le nostre vedute sempre più rigide e impermeabili. Il problema è accentuato dall'incapacità dell'algoritmo di valutare la qualità delle informazioni che suggerisce.
Polarizzazione delle opinioni: cause e conseguenze
La polarizzazione delle opinioni non solo divide le comunità ma può anche avere ripercussioni sociali, politiche ed economiche di vasta portata. Il rafforzamento del pensiero di gruppo può portare a decisioni pubbliche estreme, spegnendo il dialogo costruttivo e indebolendo il tessuto sociale. La chiusura del pensiero e il rifiuto del confronto possono diventare quasi sistemici in una società che si informa tramite canali fortemente personalizzati.
Come combattere la disinformazione e la polarizzazione
Le piattaforme online hanno recentemente scelto di ridurre il fact checking, ovvero il processo di verifica dell'accuratezza delle informazioni, nonostante in passato abbia avuto un impatto rilevante sulla prevenzione del sovraccarico informativo, della polarizzazione delle opinioni e della diffusione di fake news.
Oggi, più di prima, la lotta contro la disinformazione richiede strategie diversificate che comprendano l'educazione e l'empowerment delle persone per migliorare il loro pensiero critico: l'educazione digitale è essenziale per mitigare gli impatti negativi.
Conclusione
Capire e affrontare i pericoli della disinformazione e della polarizzazione nell'era digitale richiede uno sforzo collettivo, che coinvolga tecnologia, istruzione e dialogo sociale costruttivo. Siamo tutti chiamati a essere parte attiva nel cambiamento verso una società meglio informata e meno divisa.
Vuoi contribuire al cambiamento? Nella nostra sezione articoli puoi trovare informazioni e consigli che ti aiuteranno ad iniziare la tua dieta digitale!
-Miliani, M. R., & Quintaliani, G. (2017). Echo chambers, confirmation bias e polarizzazione delle idee: come viaggia la conoscenza, scientifica e non, nel web 2.0. Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi, 29(4), 274-277.
-Moscovici, S., & Zavalloni, M. (1969). The group as a polarizer of attitudes. Journal of personality and social psychology, 12(2), 125.
-Nakshine, V. S., Thute, P., Khatib, M. N., & Sarkar, B. (2022). Increased screen time as a cause of declining physical, psychological health, and sleep patterns: a literary review. Cureus, 14(10).
-Perach, R., Joyner, L., Husbands, D., & Buchanan, T. (2023). Why do people share political information and misinformation online? Developing a bottom-up descriptive framework. Social Media+ Society, 9(3), 20563051231192032.
-Swire-Thompson, B., & Lazer, D. (2020). Public health and online misinformation: challenges and recommendations. Annu Rev Public Health, 41(1), 433-451.
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